17 Mar Routine nello sport, scaramanzia o strumento?
Parlare di routine nello sport significa affrontare una questione sostanziale.
Sappiamo che non c’è sportivo che non abbia (e non cerchi di corrispondere) la propria particolare sequenza di gesti, comportamenti, azioni solo perché sia convinto che gli porti fortuna. Non calpestare le righe, sistemare l’asciugamano e l’acqua in un certo modo, indossare i calzini fortunati. Non fai più una competizione senza la presenza del tuo portafortuna, che può essere anche una persona.
Attenzione però, questa non è routine, questa è scaramanzia.
Essere superstizioso significa far risiedere le ragioni del successo in qualcosa che è al di fuori di te. In questa dinamica c'è un rischio enorme. Perché tutte le volte che non indosserai quel paio di pantaloncini fortunati o la mascotte non possa venire alla gara, ti sentirai in svantaggio e questo disagio sarà un perfetto alibi per la tua partita.
La routine è un concetto completamente diverso. Tanto per cominciare, parte da te (e finisce con te). Ti aiuta a concentrarti ma si basa sul fatto che la competizione dipenda da te e da te soltanto.
Come creare una routine
✅ Che sia pre-gara o durante la gara, la sana e corretta routine nello sport è, in realtà, un insieme di gesti e pensieri che ti predispongono a focalizzare l’attenzione e la concentrazione.
Ti aiuta a ridurre l’ansia e attivarti mentalmente e fisicamente per performare al meglio.
➖ Consapevolezza: ogni gesto ha un senso e non ha nulla a che fare con il miracolo scaramantico.
➖ Focus sulla persona e non sugli oggetti esterni: in campo ci sei tu e puoi controllare ciò che dipende da te. Sostituisci l’elemento fortunato come la maglietta vincente, con gesti e pensieri che saranno sempre uguali e non dipenderanno da nessuno se non da te stesso.
🟢 La routine si costruisce e si personalizza a partire da alcuni elementi spontanei. Poi la si allena, finché non diventerà un insieme di gesti ormai automatici che ti preparano all’azione.
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