Il benessere psicologico non è una chimera, ma un traguardo raggiungibile ogni giorno, a piccoli passi.
Siamo abituati a fare i conti con ansia, stress, rabbia, tristezza e gestire le emozioni quando si fanno insistenti, quando sembrano assediarci e toglierci il respiro, a volte appare impossibile. Succede quando non abbiamo strumenti adatti, o a sufficienza, per far fronte agli imprevisti o alle situazioni che si trascinano e ci fanno sentire stanchi o inadeguati.
Lutti, separazioni, conflitti relazionali, in famiglia o a lavoro (che possono sfociare fino a casi di mobbing), sono eventi traumatici che vanno affrontati come tali. Ma anche il normale dispiegarsi della vita può metterci in difficoltà, farci percepire di non essere capiti, facendoci percepire un senso di solitudine, o dandoci la sensazione di non essere abbastanza di fronte ad aspettative che ci opprimono.
Tutto questo può causare reazioni incontrollate: che si chiamino attacchi di panico, depressione, agiti (ovvero il comportamento di “emergenza” che nasce da un vuoto, da un disagio) hanno il comune denominatore di farci stare male, allentandoci dal quel benessere psicologico che ci permetterebbe di non sperimentarli. In fin dei conti, è un circolo vizioso.
Rivolgersi ad uno psicologo significa prendersi cura di sé, significa trovare un interlocutore attento, premuroso e mai giudicante. Significa, soprattutto, compiere un primo passo verso la consapevolezza di sé e il proprio benessere psicologico.
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