Workation, lavorare in vacanza va bene?

Workation, lavorare in vacanza va bene?

La parola Workation deriva dalla crasi di “work on vacation”. Questo inglesismo è nato per indicare l'abitudine di quei lavoratori incapaci di staccare la spina dall’attività anche in vacanza.

Può nascere da una passione per il lavoro. Si ama talmente tanto quello che si fa che si concede alla professione di erodere il tempo della vita privata, della malattia e delle relazioni in funzione di una priorità assoluta e indiscutibile. Ma può derivare anche da un forte senso del dovere che, se non rispettato, procura insopportabili sensi di colpa.

Recentemente, tuttavia, la parola sta cambiando forma. Reduci dall'esplosione dello smart-working improprio scaturita dalla pandemia, si sta cominciando a parlare di lavoro in vacanza. Esattamente come è successo per lo smart-working - nato come forma di lavoro agile e diffuso come forma di lavoro molesto che invade la vita privata, - questa nuova declinazione del workation rischia di essere pericolosa. Si mettono in evidenza supposti lati positivi, come non dover chiedere ferie formali o la possibilità di intervallare telefonate di lavoro con bagni in mari esotici, ma la realtà sarebbe diversa. Significherebbe non staccare davvero e questo, a noi essere umani, fa davvero male.

 

Come capire se sei un work addicted

 

Prima ancora di scoprire se davvero le nuove abitudini della società tenteranno di imporci questa deriva malsana, per valutare se sei tendente al Workation puoi indagare questi elementi:

➖ porti il lavoro nella vita privata;

➖ ti capita di avere giramenti di testa e spossatezza nel weekend in assenza di lavoro;

➖ sei irritato o ansioso all’idea di non poter lavorare in vacanza;

➖ senti le ferie come imposte e ti senti tirato per la giacchetta dalla famiglia mentre il tuo pensiero è fisso sul lavoro;

➖ in vacanza controlli puntualmente le email dell’ufficio.

Se ti riconosci in queste tracce, è importante che tu sappia che staccare dal lavoro è funzionale per il benessere psicofisico. Inoltre, ti permette di ricaricarti ed essere nuovamente produttivo. Una pausa, dunque, non è solo fondamentale, ma è necessaria.

 

➡️ Come fare per vivere una vacanza serena

 

Goderti le vacanze non ti renderà un lavoratore peggiore, anzi. Sarai un professionista responsabile ed equilibrato, capace di dosare i tempi e le energie. Se non ti viene spontaneo, ecco qualche suggerimento per imparare a staccare la spina:

Lavora a piccole dosi. Se non sei abituato a una vacanza senza lavoro, iniziare a piccoli passi è essenziale. Riduci progressivamente l’attività con il passare dei giorni di vacanza.

➖ Concediti dei momenti smartphone free. Chiediti se il bisogno di ricorrere allo smartphone è reale o una scusa/abitudine

➖ Scegli un tipo di vacanza che ti permetta di stare con persone che possano farti vivere il momento presente senza dover parlare di lavoro.

 

🟢 Il nostro cervello ha bisogno di pause e di vacanze non solo una volta all'anno. Dovrebbero, invece, essere ripetute e circolari. Ne fanno parte anche un paio di  giorni in ciascuna settimana (che possono o meno coincidere con il weekend) perché la nostra mente possa mantenersi attiva e creativa. Se il tuo datore di lavoro, un giorno, dovesse proporti il warkation beh, ora sai cosa rispondere.

Michelle Castenetto
michelle.castenetto@gmail.com
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