22 Mar Il tuo capo è un micromanager?
A lavoro, si sente spesso parlare di mobbing, di capi pressanti e ossessivi, di incompetenza. Eppure esiste un fenomeno molto diffuso in grado di inquinare l'ambiente professionale, fino a generare veri e propri stadi di malessere nei dipendenti. Succede quando il capo è un micromanager.
Cosa significa "capo micromanager"
La microgestione è uno stile manageriale in cui il capo controlla piuttosto da vicino il lavoro del proprio subordinato. Incapacità di delega e mancanza di fiducia nel team sono i criteri non dichiarati del micromanager. Quello che ti senti dire è di mettere in copia il capo nelle email; di far riferimento a lui/lei per ogni minuscolo progresso lavorativo: anche quando sei responsabile di un progetto, hai la sensazione di non esserlo e sei spesso chiamato a svolgere mansioni senza che tu ne conosca lo scopo.
In poco tempo mostri un calo della motivazione, non ti senti apprezzato, la tua creatività si spegne progressivamente e hai la sensazione di non poter fare un passo in libertà.
Come riconoscere un capo micromanager
Per fare un identikit di un micromanager, puoi valutare questi aspetti:
➖il capo sembra sempre insoddisfatto;
➖il capo vive di frustrazioni perché sente necessaria la sua costante partecipazione, con la convinzione che altrimenti il lavoro non proceda come dovrebbe;
➖il capo ha bisogno di avere il controllo di tutti i progetti e conoscerli nel dettaglio (cosa, per altro, impossibile);
➖il capo si sente il più competente su tutto, accentrando su di sé il lavoro e circondandosi di dipendenti che appaiono come suoi prolungamenti
😱 Se rintracci queste caratteristiche allora sì, ecco che abbiamo un micro manager!
Capo micromanager, quali conseguenza per lo staff?
Se a guidare il team è un micromanager allora il lavoro e il benessere sono in pericolo. Difficilmente riuscirai a contrastarlo, a prescindere dalle tue competenze professionali e dalle tue soft skills. Un micromanager cerca condiscendenza e abnegazione: qualsiasi spirito di iniziativa lo farà sentire minacciato.
Tra le conseguenze più comuni della microgestione ci sono:
1️⃣ Calo della motivazione e della creatività;
2️⃣ Poca (o nessuna) valorizzazione;
3️⃣ Impossibilità di crescita;
4️⃣ Malessere, fino a stress e ansia importanti.
🔴 I rischi sono tanto per l’azienda, quanto per i dipendenti: con uno staff scontento e un capo stanco, che vuole ma non riesce (e probabilmente non può) a seguire tutto, gli obiettivi si fanno più distanti e difficili per tutti.
Come gestire un capo micromanager
Sembrerà un contro senso, ma l'unica strada da tentare è quella del dialogo. Obbedendo non si fa altro che stare al gioco, amplificando e accelerando le dinamiche negative che nascono dalla microgestione. Ribellandosi si ottiene solo lo scontro nudo e crudo. Meglio valutare un'apertura schietta ma pacata.
Esplicita i non-detti e chiedi spiegazioni dei comportamenti. Ad esempio, se sei responsabile del progetto, perché non conduci tu la riunione? Se ti vengono impartite mansioni di cui non conosci lo scopo, o la strategia che le rende necessarie, chiedi spiegazioni. Fai trapelare quanto per te sia importante essere un attore consapevole e non un mero esecutore.
In ogni caso, manifesta il tuo malcontento e se necessario contempla la possibilità di cambiare lavoro (anche richiedendo una mobilità interna). Ricordati che un sano ambiente di lavoro ha più valore della mera retribuzione, non lasciarti incastrare.
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